giovedì 21 gennaio 2010

289. Analisi di studio nazionale della prevalenza delle malattie orali nel 2008 (Parte 3)

Prefazione (Working Paper)

Citando lo studio nazionale di prevalenza delle malattie orali 2008, lo studio in corso "di cui i bambini ei giovani che hanno frequentato gli istituti scolastici di istruzione pubblica." Nel caso di uno studio a livello nazionale, gli autori che "tutti gli studi effettuati con gli studenti che frequentano queste istituzioni (enti privati) illustrano la prevalenza e la gravità delle malattie orali, più basso o molto più bassi rispetto a quelli assistere le istituzioni pubbliche." Così gli autori dovrebbe aver chiarito che il quadro nazionale, in generale, sarà ancora meglio per le conclusioni si attingono da prove effettuate con l'universo delle strutture pubbliche.
Sarebbe bello intraprendere un approccio più approfondito per individuare il completamento sottolineato - la gravità delle malattie orali un effetto minore degli studenti nelle scuole private. Quali fattori possono spiegare le differenze in termini di salute orale dei bambini che frequentano le scuole pubbliche e bambini che frequentano le scuole private? Ci sarà bene considerare che ciò sia dovuto alla sua situazione sociale dei bambini e le differenze hanno più a che fare con la responsabilità (non) a carico dei vari istituti educativi pubblici e privati? Quali sono i punti di forza e dei vantaggi che la frequenza delle scuole private che possono e devono essere utilizzate dalle scuole pubbliche (e non)?
Lo studio nazionale ha prodotto "una raccolta di saliva e la placca alla giovane età di 12 anni, che servirà lo studio epidemiologico di Streptococcus mutans e Streptococcus sobrinus, condotto dall'Institute of Health Sciences Abel Salazar, e mira a fornire un sostegno per la produzione di un vaccino contro la carie." Senza dubbio, un'ottima iniziativa che dovrebbe avere il pieno sostegno dei funzionari pubblici, compresi quelli connessi alla salute e la ricerca.
Link: Estudo Nacional de Prevalência das Doenças Orais

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